Dove si trova e come viene estratto l'oro
L'oro allo stato nativo si trova nelle rocce quarzose, sotto forma di filamenti, pagliuzze e laminette, spesso mescolato a minerali d'argento.
Oppure si può trovare anche nei letti dei fiumi, misto alla sabbia, sotto forma di granelli e pepite.
L'estrazione dell'oro
L'estrazione dell'oro, può essere praticata con tre diversi processi: levigazione, amalgamazione e cianurazione. Però non sempre è necessario ricorrere a tutti e tre i processi.
La levigazione avviene mediante lunghi recipienti, che permettono la separazione dell'oro facendo scorrere una lenta corrente d'acqua. Infatti il materiale di scarto, essendo più leggero dell'oro, viene trascinato con l'acqua, mentre i pezzettini di oro scendono in fondo al recipiente.
Con l'amalgamzione, i materiali grezzi vengono macinati e ridotti in polvere, che viene poi amalgamata con il mercurio. Successivamente distillando l'amalgama viene recuperato il metallo prezioso.
La cianurazione è il più importante tra i processi di estrazione. I minerali auriferi vengono trattati con una soluzione di cianuro potassico, in presenza di aria, l'oro si scioglie e si trasforma in cianuro auro-potassico. La separazione dell'oro da questa soluzione, avviene con lo zinco e per via elettrolitica.
Proprietà dell'oro
L'oro al suo stato nativo presenta un colore giallo rossastro, splendente, inalterabile e malleabile (il più malleabile dei metalli). Per quest'ultimo motivo e per permettere di essere lavorato, viene legato con altri metalli. Nessun acido comune lo intacca eccetto l'acqua regia, l'acqua di cloro e i cianuri alcalini. Il suo punto di fusione è a 1063° ed ebollizione a 2600°.
I maggiori produttori di oro sono il Sud Africa, la Cina, Gli Stati Uniti e l'Australia.
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